giovedì 30 settembre 2010

Dal 3 ottobre l'Happy sunday market all'ex Lanificio Luciani


A partire dal 3 ottobre, ogni prima domenica del mese, si terrà l'Happy sunday market presso l'ex-lanificio Luciani.

L'iniziativa, che mira a coinvolgere un pubblico molto eterogeneo - e che strizza l'occhio ai "mercati delle pulci” di altre città europee, come lo Spitalfields di Londra, il Mauerpark di Berlino e il Clignancourt di Parigi - si propone come luogo di scambio e curiosità con mostre di giovani artisti, oggetti d'epoca, moda vintage, manufatti etnici.

Un evento che si può definire anche family-friendly per la presenza di un baby park rivolto ai visitatori più piccoli.

La Città gentile


Se è vero che negli ultimi 10 anni, in Italia, ad un aumento delle piste ciclabili non è seguito un aumento dell'utilizzo della bicicletta, forse ci sarà un perchè.

Questo bel testo di Alfredo Drufuca e Damiano Rossi sviluppa una riflessione interessante sul concetto di "Città gentile", che noi pubblichiamo osservando con la coda dell'occhio il quartiere (e la città) in cui viviamo:

"Una delle ‘cifre’ più significative che misurano il livello di civiltà raggiunto nel funzionamento di una città è dato dalla diffusione dell’uso della bicicletta. Stiamo parlando di utenza effettiva della bicicletta e non di infrastrutture per la bicicletta: i metri di piste ciclabili realizzate sono, da questo punto di vista, poco significativi, perché l’uso della bicicletta ha piuttosto bisogno di un contesto generale che lo consenta, lo favorisca e lo induca. E siccome la bicicletta è un “mezzo gentile”, questo contesto non può che essere quello di una “città gentile”.
Bisogna quindi interrogarsi su cosa renda una città “gentile”. La città gentile lo è anzitutto nei comportamenti, a partire da quelli dei suoi utenti più fragorosi, più rumorosi, più invasivi, che sono gli automobilisti. Una città dominata dai comportamenti aggressivi, dalla velocità, dai sorpassi, dal non rispetto delle regole, dalle doppie file, dalla prepotenza, non potrà mai essere una città ciclabile, per quanti chilometri di piste ciclabili si costruiscano. Occorre quindi operare per ridurre e trasformare lo spazio dedicato alle automobili, con una attenta rigerarchizzazione delle strade, con il severo ridimensionamento degli spazi di circolazione e con l’inserimento di elementi diffusi di controllo dei comportamenti degli automobilisti.
La città gentile poi deve esserlo nella sua organizzazione urbanistica, che deve essere non segregata e segregante, con servizi ed opportunità distribuiti e vicini alle residenze, senza i gigantismi dei grandi centri commerciali che concentrano molte funzioni in pochi luoghi lontani e costringono a spostamenti troppo lunghi e necessariamente motorizzati. Una corretta pianificazione urbanistica deve dunque in primo luogo garantire alla maggior parte dei propri cittadini la prossimità ai servizi di cui hanno bisogno: le scuole, il verde, i negozi per gli acquisti quotidiani.
La città è inoltre gentile nella qualità e nell’organizzazione dello spazio pubblico. Ciò in primo luogo significa che quest’ultimo deve cessare di essere disegnato attorno all’automobile o deformato da quest’ultima, con spazi ovunque e comunque consegnati alla circolazione ed alla sosta dei veicoli e sottratti alle altre funzioni, con marciapiedi inesistenti e sensi unici che impongono lunghe deviazioni anche agli ‘incolpevoli’ ciclisti. Significa poi omogeneità nelle modalità progettuali, qualità dei materiali, attenzione nella manutenzione e, soprattutto, presenza diffusa del verde urbano. E’ un obiettivo al quale devono poter concorrere tutti gli interventi, dai più piccoli ai più importanti, che vanno ad incidere sullo spazio pubblico, siano essi maturati nell’ambito di uno strumento di settore (come il PGTU) che in quelli della pianificazione e progettazione urbanistica. La città deve essere gentile nelle opportunità di mobilità, deve cioè garantire a tutti ed in tutte le condizioni in cui si trovano la possibilità di muoversi.
Noi viviamo in città nelle quali ci si può muovere solo in automobile perché il nostro sistema del trasporto pubblico è, come ben noto, gravemente insufficiente ed inefficiente, soprattutto nelle città di piccole e medie dimensioni. Invece il trasporto pubblico è un elemento essenziale per la diffusione della ciclabilità, dato che l’integrazione tra i due modi consente ad entrambi di ampliare fortemente il rispettivo ambito di utilizzazione. Infine la città è gentile nella coscienza dei propri cittadini, nel senso che andare in bicicletta è anche il portato di una consapevolezza diversa e più profonda della vita propria, di quella degli altri e delle condizioni che ne permettono oggi e nel futuro una dignitosa continuazione. Sono ad esempio preziose in questo senso le iniziative come quelle della costruzione della città dei bambini e delle bambine, dallo sviluppo dei processi partecipativi, dal rapporto tra pubblica amministrazione e cittadini.
Prima di concludere il breve ragionamento che si è cercato qui di sviluppare, pare necessario rispondere alle perplessità che possono derivare dall’aver parlato di ciclabilità senza dedicare nemmeno un accenno alle tecniche che la riguardano.
E’ chiaro che occorre disporre di un buon hardware per la ciclabilità, cioè una rete caratterizzata da continuità e connettività degli itinerari, completezza delle polarità servite, adeguatezza degli standard geometrici, sicurezza e comfort; caratteristiche anch’esse poco diffuse –come la gentilezza- negli esempi italiani; è chiaro che bisogna rendere maggiormente visibile il linguaggio proprio della bicicletta in città (si pensi semplicemente alla segnaletica); è chiaro che bisogna investire costantemente in promozione ed educazione all’uso della bici; è però altrettanto chiaro che tutto questo, calato in una realtà poco ‘gentile’ sarebbe destinato a raccogliere risultati ben modesti".


E la nostra Pietralata? I suoi modi, le sue posture, i suoi gesti... sono "gentili"?

mercoledì 29 settembre 2010

Autodemolitori: pericolo nello smaltimento dei materiali


A conferma di quello che noi sosteniamo da sempre, arriva l'inchiesta del mensile Quattroruote di Editoriale Domus che denuncia le scorciatoie illegali, nello smaltimento dei materiali più pericolosi, percorse da molti autodemolitori.

Le conseguenze, naturalmente nocive, ricadono direttamente sull'ambiente . E su quanto hanno la sfortuna di abitarvi in prossimità.

martedì 28 settembre 2010

Il Print ad un bivio


"Il Print è oramai arrivato ad un punto decisivo. Con la delibera del prossimo dicembre, o vedrà avviato a compimento il suo percorso, oppure verrà definitivamente riposto nel cassetto" Così l'ing. Tarquini, Direttore operativo del Dipartimento di Urbanistica del Comune di Roma che ieri ha incontrato una delegazione di Pietralaltra.


"Pur non scommettendo sulla celerità dei tempi politici" ha proseguito il Responsabile tecnico "sono ragionevolmente del parere che tra la fine del 2010 e i primi del 2011 verrà firmata la delibera che approverà i programmi definitivi. Questi dovranno poi essere elaborati in un arco di tempo che possiamo quantificare tra i 6 e gli 8 mesi. Dopodichè, i privati aderenti al Print, dovranno sottoscrivere le relative convenzioni. Per i primi del 2012, salvo imprevisti, dovrebbero prendere avvio i primi lavori".


Carte alla mano, negli uffici di via del Turismo, l'ing. Tarquini ha illustrato la complessità dell'opera che, se realizzata, riscriverebbe la storia e il volto di Pietralata. Non solo palazzine, - le opere private - , ma anche servizi di particolare rilevanza come un nuovo asilo in via Mesula, un teatro e un mercato comunale dietro gli edifici di via di Pietralata 199, un parcheggio pubblico tra via P. Aloisi e via B. Massalongo. Importanti interventi riguarderebbero poi la viabilità, con l'ampliamento della carreggiata principale, e la creazione di nuove aree verdi pubbliche. Numerosi i soggetti coinvolti, oltre 30!, con i quali consolidare le intese, e imponente il fondo preventivato, 63 milioni di euro.


Insomma, ci sono tutti i presupposti per augurarsi che il Print divenga realtà, sebbene sia chiaro che, se mai ci saranno dei cambiamenti, questi non avverranno nell'immediato. Molteplici, infatti, i fattori di disturbo, complice anche un contesto urbano frastagliato e dalle mille contraddizioni.

Non rimane che incrociare le dita e monitorare la situazione.

lunedì 27 settembre 2010

A via Feronia servono interventi rapidi e sostanziali


Lo scorso 24 settembre, leggiamo in questo articolo, è stato sgomberato il campo rom in via Feronia. Alla notizia dell'intervento, si accompagna la promessa di riqualificazione dell'area che versa, da lungo tempo, in uno stato di forte degrado.

Via Feronia, infatti, è una piccola arteria di collegamento che unisce la trafficatissima via dei Monti Tiburtini, con la più defilata via dei Durantini. La sua particolare ubicazione le potrebbe garantire un ruolo strategico nei collegamenti all'interno del quartiere. Via Feronia, infatti, consentirebbe di raggiungere il parco di via Marica. Ma anche quello Feronia, che lambisce per un buon tratto, così come il prossimo parco delle Acace. Rappresenterebbe inoltre una comoda "scorciatoia" per raggiungere la metropolitana "Monti Tiburtini", ma anche la vicina parrocchia di San Michele che attraversa da tergo.

L'utilizzo del condizionale, però, non è casuale. Bisognerebbe percorrerla, via Feronia, dea della Fertilità, per capire in realtà come stanno le cose. Sporca, dissestata, buia, già teatro di numerose rapine, è stata più volte al centro delle proteste dei residenti che chiedono un'attenzione diversa, controlli più frequenti, una viabilità più sicura. Tutt'intorno, baracche, capannoni, depositi, discariche abusive che di certo non contribuiscono a ingentilire l'ambiente circostante.

Una strada così la si deve percorrere velocemente, senza fermarsi, perchè ad una certa ora diventa davvero pericolosa. Come sempre, da anni si susseguono le promesse di riqualificazione. Dicevo dei tre parchi che via Feronia costeggia; il primo, quello di via Marica, giace abbandonato da qualche anno: sconsolante il cartellone che ad uno dei suoi ingressi riporta l'immagine di come dovrebbe diventare, con piscina, attrezzature sportive, camminamenti e bar. Il secondo, quello di fronte la posta, "tenuto in vita" dal prezioso, ma purtroppo insufficiente, lavoro volontario di alcuni residenti. Il terzo, il parco delle Acace, appare come un grosso buco nero di cui si ignora il destino.

Uno sgombero, in sè, non ci racconta nulla; non ci spiega cosa davvero si intenda fare per migliorare via Feronia, per infrastrutturarla, per metterla in comunicazione con le tra grandi aree verdi del quartiere. Niente, di questo ci si affida a vaghi progetti le cui carte, oramai, si sono ingiallite da tempo.


giovedì 23 settembre 2010

Autodemolitori e inquinamento


Sono incuriosito. Leggendo questa proposta di legge, all'art. 4 - localizzazione dei centri di raccolta - trovo scritto che i centri di raccolta (leggi autodemolitori) devono insistere "...a non meno di 200 metri di distanza dalle civili abitazioni".

Mi domando: e' una questione di decoro o di salute?

Mi incaponisco. Scopro che l'allora Assessore regionale del Lazio, dott. Zaratti, nel 2007, a proposito degli sfasci "...ha disposto un' indagine epidemiologica per verificare l' effetto degli agenti inquinanti sulle popolazioni del Lazio". E mi preoccupo.

Abito a poco meno di 20 mt di distanza da un autodemolitore. Ho la fortuna di vivere in prossimità di una Riserva naturale, quella dell'Aniene. Ma all'interno c'è un altro autodemolitore. Vicino vicino al fiume.

Molto lontano da me, quest'estate, un autodemolitore è stato posto sotto sequestro perchè, tra le altre cose, "...all’interno dell’area erano, inoltre, presenti batterie, basamenti motore, pneumatici, ecc. ed il terreno sul quale insisteva l’area di stoccaggio abusiva non era protetta da alcuna pavimentazione, costituendo un evidente e reale pericolo per l’inquinamento del terreno e delle falde acquifere circostanti e per la salute dei cittadini.".

Ora che ci penso, non mi pare che gli sfasci di cui la mia vista si bea tutti i giorni siano provvisti di adeguata pavimentazione.

Questo è un problema. Serio. Perchè tutto cambia perchè nulla cambi?


Una serata su Pietralata: appuntamento il 30 settembre

Il prossimo giovedì 30 settembre, il comitato Pietralaltra e la Parrocchia di San Michele Arcangelo, in occasione della festa patronale, organizzano una serata su Pietralata.
All'incontro, che si svolgerà a partire dalle 20.30 nella chiesa di Largo Comensoli, parteciperanno soggetti, associazioni ed enti che nel corso della loro attività si occupano del nostro quartiere.
Sarà infatti presente l'Associazione Street Work che ha curato un cortometraggio sulla nascita della borgata con la collaborazione degli alunni della scuola Perlasca. Piero Vereni, già membro del Comitato nonchè ricercatore di antropologia dell'Università di Tor Vergata, autore di un video sulla globalizzazione di Roma. Previsto anche il contributo della scrittrice Emiliana Camarda, autrice del volume "Pietralata, da campagna a isola di periferia". All'iniziativa parteciperà anche Valentina Romoli, coordinatrice del centro di azione giuridica di Legambiente Lazio nonchè VicePresidente della stessa.
In questi stessi giorni, come ogni anno, Legambiente promuove l'iniziativa "Puliamo il mondo 2010". Per questa occasione, sabato 25 settembre (tutto il giorno) e domenica 26 (mattina), la Parrocchia, aderisce con la pulizia delle aree verdi (oggi abbandonate) di via Flora, due appuntamenti cui è invitato tutto il quartiere.

mercoledì 22 settembre 2010

L'uliveto e gli orti urbani in pericolo per l'housing sociale, ovvero quando costruire significa distruggere ambiente naturale e memoria storica

E’ proprio necessario?

Dal caotico incrocio di via di Pietralata con via dei Durantini (a proposito: chiedere un semaforo è troppo?) si imbocca via della Magnetite: la viuzza sale silenziosa tra le palazzine fino all’incrocio con via Brugnatelli, che sembra la prosecuzione naturale della strada, anch’essa d’asfalto. Invece no: via della Magnetite è quella strada sterrata, a sinistra, che prosegue oltre un cancello aperto - soglia di uno spazio ambiguo (uno dei segni della crescita irregolare del quartiere): è una strada pubblica ma si ha l’impressione di trovarsi nello spazio privato delle villette che sbucano alla fine e al lato della strada. Qui c’è l’orto curato dai proprietari della villa giallo ocra, un triangolo di insalata, broccoletti e alberi da frutta tra le palazzine del quartiere. E di fronte, incredibile meravigliosa visione: un uliveto! Sì, nel cuore della città, tra gli autodemolitori e il traffico, una ventina di ulivi occupano, ordinati, un quadrato di terreno. Curati dai proprietari della villetta, sono carichi di olive e risplendono al tramonto evocando uno scorcio d’altri tempi, quando Pietralata era lussureggiante campagna romana.
Ecco: nella mappa del progetto dell’housing sociale al posto dell’uliveto c’è una palazzina:

GLI ALBERI DI ULIVO SARANNO SRADICATI.

“Ci hanno detto che li ripianteranno altrove” ci dice la proprietaria della villetta. No comment (credergli? Se sì: naturalmente le poche cose belle che ci sono in periferia vengono spostate… magari per finire in qualche bella villa: non sarebbe la prima volta). E al posto dell’orto? Guardiamo la mappa: un parcheggio.

A fianco c’è poi il rudere dell’ex colorificio: secondo uno dei mille progetti di riqualificazione del quartiere, sarebbe dovuto diventare un polo culturale, e invece sulla mappa risulta, al suo posto, un’altra palazzina.

Ma non è finita: proseguiamo lungo il perimetro dell’housing sociale. Se torniamo all’incrocio Pietralata-Durantini e ci inoltriamo per la stradina che costeggia il parchetto, via della Lignite, una selva di sterpaglie e spazzatura, si arriva in un altro angolo dove il tempo sembra essersi fermato: casette a uno, due piani e orti. C’è anche quello di Antonio, che appena ci presentiamo ci offre l’uva fragola appena raccolta. L’orto è il suo rifugio: lo coltiva da trent’anni ed era lì che andava dopo aver litigato con la moglie. Oggi arrivano i nipotini: l’uva e l’insalata appena raccolte sono per loro. Anche l’orto di Antonio sparirà. Quel terreno, secondo quanto riportato sulla mappa, diverrà parte di un parco pubblico: una buona notizia per il quartiere, anche se più di un terzo dello spazio verde sarà occupato da una scuola materna e altri “orti urbani”. Spazi ampi per le palazzine, risicati per i servizi.

Per concludere. Non vogliamo dare l’impressione di essere dei nostalgici contrari al cambiamento. Tutt’altro: Pietralata ha bisogno di essere riqualificata e avere servizi pubblici. Ma l’operazione dell’housing sociale, che “domina la top ten dei principali appalti”, come recita Il Sole 24 Ore dell’8 Settembre 2010, ci lascia con molti dubbi, sia dal punto di vista pratico che culturale: a fronte delle ampie cubature previste per gli edifici, i servizi per i cittadini lasciano a desiderare (considerando, inoltre, che il quartiere nel suo insieme ne è privo); la memoria del territorio, con gli orti e l’uliveto, rari testimoni viventi di altri tempi e altri ritmi, verrà rasa al suolo. Possibile che non si sia pensato a come salvaguardarli e farli diventare parte del nuovo progetto, rendendoli patrimonio collettivo? Cemento e asfalto coleranno sopra l’uliveto e gli orti cancellando risorse preziose per l’ambiente e per la memoria della città.


E’ proprio necessario?



L'asilo di via Flora è in buona compagnia

L’asilo di via Flora è in buona compagnia

Sì, l’asilo non è l’unico servizio del quartiere contiguo a un autodemolitore, con i relativi disagi. Le fermate degli autobus sono in strada, visto che a ridosso della carreggiata insistono gli autodemolitori occupando lo spazio per possibili marciapiedi; il supermercato confina con un autodemolitore (in barba ad ogni norma igienico-sanitaria); stessa cosa dicasi per le abitazioni, a ridosso di queste attività rumorose e pericolose. Qui sotto proponiamo un “tour degli sfasci”, mostrando anche lo stato di abbandono in cui versa l’asilo e il percorso che i genitori dovranno percorrere per raggiungerlo: sono consigliati dei passeggini-suv per fare lo slalom tra le auto in corsa e in sosta, vista l’assenza di marciapiedi!



martedì 21 settembre 2010

Via di Pietralata? Nessun degrado



Quando la sfacciatagine si mescola con l'indifferenza, il cocktail è servito! Passare per via di Pietralata e non riscontrare nessuna forma di degrado equivale ad attraversare le polverose strade delle bidonvillas di Bogotà e non scorgere nessuna forma di povertà estrema.


Rimando, con un leggero sorriso sulle labbra, a questo post (etichetta "pietralata", post "la risposta") "elugubrato", 4 mesi or sono, da Antonio Caligiuri, (s)fortunato abitante di Pietralata : che altro aggiungere a chi sostiene di "...aver effettuato sopralluogo, da parte di personale dipendente nel tratto interessato non riscontrando alcuna situazione di degrado"?.


Via di Pietralata? Nessun degrado...

Ennesima conferma del degrado ambientale in cui viviamo

E' disponibile on line la "Relazione sullo stato dell'ambiente nel V Municipio", ricerca promossa dal Forum municipale Agenda 21 con la consulenza scientifica del Dipartimento di Architettura e Urbanistica dell'Università "La Sapienza" di Roma.

La relazione è ricca di dati e indicatori relativi a suolo, acqua, paesaggio e biodiversità, energia e cambiamenti climatici, mobilità, qualità dell'aria e rumore, rifiuti.

Il quadro che emerge conferma i tanti punti critici che quotidianamente denunciamo e le tendenze per il futuro sono in alcuni casi allarmanti.

Quasi tutti gli indicatori segnalano criticità più o meno gravi, con impatti significativi sulla qualità della vita delle persone e responsabilità precise rispetto alle cause di tanti disagi.

Tra le tante criticità emerse (eccessivo consumo di suolo, carenza di servizi e spazi pubblici, trasporto pubblico locale meno sviluppato della media cittadina, eccessiva presenza e ulteriore espansione di assi viari attrattori di traffico e inquinamento, ecc.) due ci hanno particolarmente colpito:

 - meno del 40% della popolazione municipale può fruire di aree verdi pubbliche;

-  le condizioni in cui versano il fiume Aniene e la Riserva naturale della Valle dell'Aniene. Il primo risulta, dai dati forniti dall'ARPA, non idoneo alla vita dei pesci, proprio nel tratto che attraversa il territorio municipale.
Il territorio della seconda è soggetto a usi impropri e ad edificazioni non consentite, mentre ampi tratti sono preclusi alla fruibilità dei cittadini.

Scopriamo il Casale di Pietralata



Fortunatamente, non ho la cattiva abitudine di camminare senza guardare, giorno dopo giorno, quel che mi circonda e accompagna il mio vissuto quotidiano. E così, più di una volta, mi sono soffermato ad osservare il Casale di Pietralata, una costruzione interessante che sorge maestoso nel "centro" del quartiere.

Un sito mi informa che "...il Casale di Pietralata, risalente al sec. XVI e che insiste probabilmente sui resti di una villa romana [Quilici], è composto da due corpi di fabbrica a due piani, segnati da una cornice marcapiano in tufo e peperino, addossati ad una torre centrale, e da altri edifici successivi all'interno di un recinto di cui si conserva il portale monumentale".

Il Casale, che dunque scopriamo avere origini antiche, è probabilmente l'opera architettonica di maggior pregio di Pietralata. La sua particolare posizione - in cima ad una collinetta da cui un tempo era possibile abbracciare tutta i "prata lata" della zona - gli conferisce un nonsochè di rispettabile e lo traduce, simbolicamente, nell'opera più caratteristica e identificativa dell'area. Un edificio come non se ne vedono più. Imponente, quasi patriarcale. Probabilmente, un baule di ricordi.

Eppure, quello che potrebbe essere, non è! Il Casale giace abbandonato, ricoperto in buona parte da rovi ed erbacce. Provi a indovinare a cosa sia oggi adibito, ma non lo capisci. Perchè intorno a questo "monumento" qualcuno c'è. Ci sono macchine, forse vi si lavora il ferro. Braccia possenti coltivano ancora degli orti alle sue spalle.

Ma il Casale è oramai una vecchia signora sfibrata.

Mi piacerebbe capire di chi è (privato? comunale?) per fantasticare su quello che si potrebbe fare. Magari restituirlo al quartiere per animare attività culturali e aggregative? Un luogo sociale in cui far convergere, riscoprendola e valorizzandola, l'identità di Pietralata?

Chi lo sà...certo non lasciarlo così sgarrupato sarebbe già una bella conquista....

lunedì 20 settembre 2010

Sfasci: lo smantellamento non deve finire a via Flora


La situazione si sta sbloccando. Già da oltre una settimana sono cominciati i lavori di smantellamento dell'autodemolitore sito accanto all'asilo di via Flora. Tutto lascerebbe pensare che entro la metà di ottobre l'area venga completamente liberata.

E' senza ombra di dubbio un atto di buon senso. Una vittoria del quartiere, una vittoria per quanti chiedono un ambiente più sano e decoroso, ma soprattutto una vittoria per i bambini che (speriamo) potranno godere a breve di uno spazio adeguato alle loro esigenze ed attività.
Una vittoria mutilata, però! Le criticità denunciate a via Flora si riproducono viralmente in molti altri punti sensibili del quartiere. Rispetto a questo problema - grave, non sottovalutiamolo! - le Istituzioni continuano a brancolare nel buio. Come più volte ricordato, la delibera comunale dello scorso 23 dicembre - che avrebbe dovuto attuare la delocalizzazione degli sfasci di Pietralata e del resto della città - non ha trovato nessuna applicazione concreta.

La necessità di spostare gli autodemolitori in aree più idonee è una priorità che non può e non deve esaurirsi con il pur giusto sbaraccamento di Via Flora. Nè bisogna ritenere che la presenza di attività incompatibili con il quartiere non costituisca un impedimento alla piena e compiuta realizzazione di progetti ambiziosi di riqualificazione come il PRINT.

Plaudiamo, quindi, a quanto stà avvenendo su via Flora. Ma non abbassiamo la guardia, consapevoli che ancora molta strada debba essere percorsa perchè il contesto urbano intorno via di Pietralata, oggi una pedo-mulattiera, trovi una riappacificazione con l'ambiente circostante e con la città tutta.

venerdì 17 settembre 2010

Ancora sull'asilo di via Flora

La denuncia di Pietralaltra è oggetto di attenzione da parte di Legambiente e stampa. Un altro articolo, in aggiunta a quelli segnalati nel precedente post:

http://www.abitarearoma.net/index.php?doc=articolo&id_articolo=19096

Auspichiamo che le istituzioni competenti non siano le uniche a fare orecchie da mercante e risolvano l'annoso problema della contiguità tra autodemolitori, abitazioni e servizi a Pietralata.

giovedì 16 settembre 2010

Asilo nido di via Flora: anche Legambiente denuncia la situazione


Anche Legambiente sposa la denuncia del Comitato Pietralaltra nel lamentare la presenza di un autodemolitore a ridosso dell'asilo nido di via Flora.


Secondo la recente delibera comunale dello scorso 3 agosto, infatti, la struttura scolastica dovrebbe aprire a gennaio 2011. Un gesto sconsiderato però, evidenzia il Presidente Parlati, se si considera che l'intera area versa "in uno stato di degrado allarmante per la salute umana" per il quale si chiede un intervento tempestivo.


Situazioni analoghe si registrano purtroppo lungo tutta via di Pietralata, dove la forzata connivenza tra autodemolitori e abitazioni private continua a ritmare il respiro affannoso di un quartiere soffocato dal degrado.

mercoledì 15 settembre 2010

Pietralata da trent'anni in attesa di riqualificazione

Nell’inchiesta del Sole 24 Ore di oggi su urbanistica, periferie e sviluppo della metropoli, non poteva mancare un articolo su Pietralata, intitolato non a caso “Pietralata da trent’anni in attesa di riqualificazione”.

Della veltroniana città policentrica e delle 18 centralità previste dal PRG, rimangono solo annunci e progetti sulla carta. La centralità di Pietralata (ex SDO) merita comunque una menzione speciale: è l’unica di cui se ne parla da trent’anni. L’immobilismo che ha segnato tutti questi anni è l’emblema del fallimento della politica urbanistica romana, dell’impotenza delle amministrazioni.

Nella stessa pagina del giornale c’è un’interessante intervista a Giuseppe De Rita, presidente del CENSIS. Ad una domanda del giornalista sull’idea di fondo di Roma capitale, così risponde “Storicamente a Roma si parla di impotenza delle amministrazioni. Questa, però dipende da una molteplicità di fattori: dall’impotenza dei sindaci, dall’influenza dei costruttori, dal menefreghismo dei cittadini”.

Ecco, almeno sull’ultimo dei fattori citati ci piacerebbe notare un’inversione di tendenza.

Marciapiede via di Pietralata, altezza civico 206: comunicazione all'Assessore Acchiardi (V Municipio)

Di seguito, la comunicazione inviata all'Assessore ai Lavori Pubblici e Mobilità del V Municipio, Andrea Acchiardi:

Gentile Ass. Acchiardi,

ancora oggi la mancata realizzazione del tratto di marciapiede in via di Pietralata, altezza civico 206, costituisce motivo di forte preoccupazione.

Più volte, come Comitato PIETRALALTRA, abbiamo sollecitato un intervento che al momento continua ad essere latitante.

Come lei stesso ci ha scritto lo scorso 19 luglio, la competenza è tutta del V Municipio; ci ha inoltre accennato all'avvio di un rapporto di collaborazione con l'autodemolitore per la cessione del terreno di cui però ignoriamo gli sviluppi. Nè, - approvato oramai da tempo il Bilancio Comunale -, abbiamo avuto notizie di natura economica sulla fattibilità del marciapiede.

Quel che noi denunciamo, da mesi, è una situazione di oggettiva pericolosità, aggravata dall'intenso traffico che ingolfa via di Pietralata.

Chiediamo quindi una soluzione al problema

Cordiali saluti

Comitato PIETRALALTRA

Quadrante di Pietralata: alcune novità


Un bell'articolo de "Il Sole 24 ore" di oggi ripercorre la tortuosa via che ha imboccato l'ultraquarantennale progetto di riqualificazione di Pietralata, avventurandosi tra i tortuosismi burocratici dello SDO (oramai ex) e riservandoci qualche indiscrezione che è bene divulgare ai nostri lettori.


A detta della giornalista che ha firmato l'articolo, a Pietralata (quando?) dovrebbero essere allestiti alcuni padiglioni dell'ospedale Regina Elena dedicati ai trapianti e all'oncologia. Sulle stesse colonne vengono inoltre riportate alcune affermazioni del rettore dell'Università "La Sapienza", dott. Luigi Frati, secondo cui la gara per le residenze universitarie - circa 500 posti letto - è in fase di pubblicazione, non appena sarà ultimato il progetto definitivo che dovrà accogliere le nuove indicazioni del Campidoglio (investimento totale, 60 milioni).


In attesa di nuovi sviluppi anche le vicende legate alla realizzazione di una nuova sede Istat nel quadrante di Pietralata.


Per il momento, comunque, solo la carta canta!

martedì 14 settembre 2010

Aggiornamenti sul PRINT di PIETRALATA

Ieri, presso il VI Dipartimento, Direzione del Dipartimento Urbanistica del Comune di Roma, PietraLaltra ha partecipato a una riunione con il dott. Stravato, direttore del dipartimento, e il presidente del V Municipio Caradonna. Oggetto dell’incontro: il Print di Pietralata. Stravato ha illustrato le prossime tappe previste.
Prima di riportarle, proponiamo qui di seguito una sintesi del documento sulla storia del Print di Pietralata, consegnatoci in questa occasione.


Il PRINT di PIETRALATA, attivato dall’Amministrazione Comunale, costituisce di fatto il test procedurale di una delle più importanti modalità di attuazione del Nuovo Piano Regolatore Generale.

Scopo del PRINT di PIETRALATA è conseguire un processo di riqualificazione di elevata qualità urbanistica dell’area prevedendo, oltre ad edificazioni private, opere pubbliche per € 31.831.995.

Gli obiettivi da raggiungere sono:

- riqualificazione paesistico-ambientale: è prevista un’edilizia a basso consumo energetico, una maggiore dotazione ed accessibilità di aree a verde pubblico e servizi;

- miglioramento dei collegamenti infrastrutturali: è previsto l’allargamento di via di Pietralata, l’estensione e completamento della rete viaria locale, marciapiedi, parcheggi;

- migliore dotazione di standard urbanistici;

- riconversione delle attività industriali esistenti prevedendo cambi di destinazione d’uso: sono dismesse molte attività come autodemolitori, officine meccaniche, smorzi ecc., poco compatibili con un ambiente urbano residenziale e di qualità ambientale elevata per la presenza del Parco dell’Aniene;

- recupero del rapporto tra la città e le aree golenali del fiume Aniene: realizzazione di accessi e piste ciclabili per una migliore fruibilità del parco;

- nuovi servizi per il quartiere: asilo nido, mercato, teatro, biblioteca, ecc.

- realizzazione di residenze per affitto a canone convenzionato;

- sostenibilità urbanistica e finanziaria del piano.

La formazione del programma ha di fatto preso avvio nel 2003, con un atto dell’Amministrazione che invitava il V Municipio a predisporre programmi preliminari di assetto. Conseguentemente il V Municipio, con memoria di giunta n. 2 del 22 giugno 2004, deliberava l’avvio delle procedure per i Programmi integrati previsti lungo l’asse di Via di Pietralata.

Il programma preliminare del PRINT di PIETRALATA viene approvato con Deliberazione Comunale n. 283 del 24/5/2006.

Da allora si avvia una procedura che tra sollecitazioni di contributi partecipativi, presentazione di proposte d’intervento, valutazioni, istruttorie, sottoscrizione di atti d’impegno da parte dei proponenti, ecc., arriva sino ad oggi.

L’indice di edificabilità totale è esteso fino al valore massimo di 0,6 mq/mq, così come previsto dall’art. 53, comma 14, delle NTA (Norme Tecniche di Attuazione). Questo ha determinato un ammontare degli oneri derivanti dalle proposte di € 63.832.361,81 più il contributo sul costo di costruzione.

In data 9 ottobre 2009 vengono considerate congrue dal punto vista edilizio, urbanistico e finanziario 31 proposte di intervento di cui 18 riunite nel Consorzio Print Pietralata, coordinato dall’I.S.V.E.U.R., costituito nel luglio 2007. In seguito l’Amministrazione ha richiesto ai soggetti proponenti la sottoscrizione di un Atto d’Impegno a conferma dei requisiti richiesti e la disponibilità ad operare nei limiti e nelle condizioni del progetto privato ammesso al Programma. Alla scadenza prefissata, il 31/12/2009, la totalità dei proponenti riuniti nel Consorzio ha sottoscritto l’Atto d’Impegno e molti dei proponenti singoli, mentre più parziale (intorno al 50%) è stata l’adesione alla richiesta di definizione progettuale. Questa consistenza, che genera risorse per oltre 40 milioni di euro, rende realistica la realizzazione diretta del complesso delle opere pubbliche da parte degli operatori privati.

Il 31/1/2010 vengono presentati gli approfondimenti e le integrazioni progettuali richieste dall’Amministrazione, complete di planimetrie, schemi, tipi edilizi e destinazioni d’uso, piante, prospetti e sezioni dei singoli edifici privati, ecc.

Il 28/5/2010 si è svolta una Conferenza dei Servizi interna nella quale sono stati illustrati i progetti delle Opere Pubbliche connesse al Programma in vista della loro definizione progettuale.

A 7 anni dall’avvio del Programma, come si ripete da tempo, sembra tutto pronto a partire, ma manca ancora la Deliberazione Comunale che approvi il programma definitivo del PRINT di PIETRALATA.

Nel corso dell’incontro ci è stato comunicato che la deliberazione comunale è prevista per fine mese e che la delibera sarà portata in giunta a metà ottobre. A dicembre andrà in consiglio. A quel punto, siamo a gennaio 2011, i privati coinvolti nel Print saranno liberi di iniziare i lavori. Per ultimarli avranno tempo 5/10 anni. Ecco, proprio sulla tempistica (che sembra assai elastica) occorre vigilare con attenzione così come su un altro punto fondamentale affinché il Print non si tramuti nell’ennesimo progetto di speculazione edilizia: è condizione imprescindibile per rendere questo programma un effettivo strumento di riqualificazione urbanistica che le opere pubbliche vengano realizzate PRIMA o al massimo CONTESTUALMENTE all’edificazione delle costruzioni private. Diversamente, come la storia recente di Roma ci insegna, vedremmo fiorire esclusivamente palazzi e palazzine che non farebbero altro che peggiorare la qualità della vita in quartiere, già al collasso.

Vi terremo naturalmente informati degli sviluppi di questo lungo e tormentato tentativo di riqualificazione urbanistica che rappresenta l’unica possibilità che ha Pietralata di divenire un posto vivibile per tutti. E’ indispensabile seguire passo passo l’attività delle istituzioni preposte e dei soggetti a vario titolo coinvolti nel Print, facendo sentire la propria voce. Facciamo in modo che non diventi un’occasione perduta (vedi lo Sdo) o che sia tale solo per i costruttori. Per farlo, abbiamo bisogno anche di voi!

Nuova Stazione Tiburtina: trasferimento dei capolinea


Procede, secondo il cronoprogramma, la copertura del ponte che "attraverserà" i binari della Nuova Stazione Tiburtina.

Dal 18 settembre, per circa 8 mesi, saranno trasferiti 13 capolinea ATAC.


Qui la localizzazione dei capolinea provvisori.

Pubblicato il bando dell'housing sociale di Pietralata



Pubblicato sul sito del comune di Roma il bando di gara relativo al progetto di housing sociale F555 che verrà realizzato nell'area ex-SDO di Pietralata.


Qui tutta la documentazione.

Roma metropoli diversa

Nella colonna a destra ho inserito il promo di un video che sto facendo sugli effetti della globalizzazione a Roma. Si parla di immigrazione, cittadinanza, e problemi urbanistici. E quindi si parla anche di Pietralata, del degrado urbano, certo, ma anche di come la campagna sia giusto qui dietro, a un passo, sulle rive dell'Aniene, e di come la piccola storia industriale del quartiere riservi a volte delle sorprese.

lunedì 13 settembre 2010

Ma quanto viene pulita via di Pietralata?


Dal sito dell'AMA, risulterebbe che via di Pietralata, nel tratto compreso tra via Flora e via di Vigna Mangani, viene pulita almeno una volta al giorno. Decisamente un balzo in avanti rispetto a qualche mese fa, quando la pulizia era stabile a soli tre passaggi mensili.

Pur rincuorandomi di questo miglioramento, mi viene il forte sospetto che gli addetti alla pulizia della strada non passino, però, proprio tutti i giorni, come indicato invece nel sito...

Prego quindi i nostri lettori di riportare le proprie testimonianze, per capire se la frequenza è effettivamente confermata oppure meno.

domenica 12 settembre 2010

Asilo nido di via Flora: lettera all'assessore all'ambiente

Di seguito la lettera inviata all'assessore all'ambiente Fabio De Lillo.

All'On.le Assessore Fabio De Lillo,

leggiamo che la delibera comunale n. 253 del 3 agosto 2010 stabilisce l'apertura dell'asilo nido di via Flora a gennaio 2011. La notizia, di per se positiva, ci preoccupa per la situazione di degrado ambientale in cui è inserita la struttura. L'asilo nido è letteralmente affiancato ad uno dei tanti autodemolitori presenti nel quartiere. Ciò è palesemente in contrasto con la normativa vigente in materia, oltre che con la determinazione dirigenziale n. 1509 del 30/10/2009, che definisce le norme tecniche per gli asili nido.

In una situazione del genere non sono garantiti i più elementari criteri di conformità ai requisiti igienico-sanitari, di sicurezza e prevenzione incendi.

Si ripropone con forza l'eterna questione della delocalizzazione degli sfasci. Non è più tollerabile una contiguità tra abitazioni, scuole, asili nido e autodemolitori, che rappresentano un serio pericolo per la sicurezza e la salubrità dell'ambiente (ricordiamo solo i recenti incendi che hanno interessato tali strutture) .

La deliberazione comunale n. 451 del 23/12/2009 stabiliva che gli autodemolitori presenti in via di Pietralata erano pronti a trasferirsi in un sito idoneo, in località Tor Cervara. Quanto tempo dovremo ancora aspettare per vedere risolto un problema che si trascina da anni e che determina una realtà di degrado ambientale non più sopportabile?

La invitiamo pertanto a verificare la situazione ed intervenire per l'immediata soluzione del problema, prima che sia troppo tardi.

Distinti saluti.

Comitato PIETRALALTRA

giovedì 9 settembre 2010

Caradonna, dal PD all' API


Il primo intervento del Presidente del Municipio dopo il passaggio dal PD all' API apre nuovi scenari.

13 settembre, incontro sul Print

Fissato per lunedì prossimo, 13 settembre, alle ore 15, l'incontro tra il Presidente del V Municipio, Ivano Caradonna, e il il Direttore del Dipartimento Urbanistica del Comune di Roma Dottor Stravato.
Oggetto della riunione, il Print di Pietralata che, dopo il giudizio del Tar dello scorso luglio, dovrebbe - questa la cantilena ripetuta da mesi - trovare un avvio concreto.

Asilo nido di via Flora: lettera all'assessore alle politiche educative e scolastiche

Di seguito la lettera inviata all'assessore Laura Marsilio, responsabile delle politiche educative e scolastiche.

All'On.le Assessore Laura Marsilio,

leggiamo che la delibera comunale n. 253 del 3 agosto 2010 stabilisce l'apertura dell'asilo nido di via Flora a gennaio 2011. La notizia, di per se positiva, ci preoccupa per la situazione di degrado ambientale in cui è inserita la struttura. L'asilo nido è letteralmente affiancato ad uno dei
tanti autodemolitori presenti nel quartiere. Ciò è palesemente in contrasto con la normativa vigente in materia oltre che con la determinazione dirigenziale n. 1509 del 30/10/2009, che definisce le norme tecniche per gli asili nido.
E' del tutto evidente che non è accettabile una coabitazione tra bambini e centri di autodemolizione, che rappresentano un serio pericolo per la sicurezza e la salubrità dell'ambiente. In una situazione del genere non sono garantiti i più elementari criteri di conformità ai requisiti igienico-sanitari, di sicurezza e prevenzione incendi.


La invitiamo pertanto a intervenire per l'immediata soluzione del problema, prima che sia troppo tardi.


Distinti saluti.

COMITATO PIETRALALTRA

mercoledì 8 settembre 2010

Eroi dei nostri giorni


Visualizza All'asilo di Amanda in una mappa di dimensioni maggiori

Per evitare il traffico di Pietralata che spesso è feroce, per fare un po' di moto (dato che il budget annuale non prevede più la piscina...) e per fare una cosa bella, ho cominciato a portare Amanda al nido a piedi (lei in passeggino, ovviamente).Sulla mappa vedete la linea rossa che è il percorso il macchina, mentre in verde potete seguire la scorciatoia che faccio a piedi. Passo davanti a una grossa clinica privata in cima a una collina, ma poi proseguo dentro la misteriosa periferia romana, per cui a sinistra ho un cantiere stradale (che continua attorno alla piscina che sarebbe dovuta servire per i mondiali di nuoto del 2009 e che invece ha aperto da qualche giorno) ma se mi buttassi a destra dopo la clinica mi perderei per un viottolo di campagna.
Insomma mi sembra di fare una cosa giusta, e forse riesco a limare qualche taglia di girovita, tra andare e tornare saranno in tutto un paio di km, non è proprio da buttare via, come esercizio fisico.
Ma proprio mentre mi congratulo da solo, mi vengono in mente i compaesani di mia nonna, che all'inizio del Novecento, da Salzano, ai margini della provincia di Venezia, ogni lunedì mattina si alzavano alle 4 per andare a lavorare, a piedi, nei primi stabilimenti di Porto Marghera. Si facevano 16 km al passo prima di cominciare il turno in fabbrica, di dieci ore. Tornavano il sabato sera, e la mattina della domenica, dopo la messa, andavano da Bacchion, il parroco, per chiedere il permesso per poter lavorare il pezzo di terra che avevano dietro casa.
Viviamo in un altro pianeta rispetto a loro, non c'è dubbio, ma sempre più spesso mi domando chi dei due (loro antichi, noi moderni) sia vissuto veramente sulla Terra.

Piscina di Pietralata a regime ridotto


Poche e confuse informazioni dal polo natatorio di Pietralata. Da lunedì scorso il centro federale ha avviato solo i corsi di nuoto libero, che si tengono tutti i giorni dalle 9 alle 22.


I restanti corsi dovrebbero invece partire lunedì 27 settembre. Tra questi acqua-gym (50 € l'iscrizione + 147€ il trimestre). Orari e giorni delle lezioni, però, sono ancora tutti da definire. Qualche novità (forse) la settimana prossima.


Al momento, non sembra invece esserci spazio per il baby-nuoto e per la palestra.


lunedì 6 settembre 2010

Asili nido: privato è bello, con sfasciacarrozze annesso è meglio

A oltre 5 anni dall’inizio dei lavori, pare che, come stabilito dalla delibera comunale n. 253 del 3 agosto 2010, l’asilo nido di via Flora aprirà a gennaio 2011.

Come recita il titolo della delibera si tratta di un’approvazione sperimentale di una formula gestionale innovativa.

A parte la discutibile scelta di affidare a privati la gestione di nidi comunali, invitiamo sindaco e assessori a fare un sopralluogo in zona, prima dell’apertura. Si accorgerebbero che l’asilo è letteralmente affiancato ad uno dei tanti sfasciacarrozze che caratterizzano il paesaggio del quartiere.

Forse la novità e la sperimentazione consistono nella coabitazione tra bambini e discariche di rifiuti pericolosi, quali sono appunto i centri di autodemolizione?

venerdì 3 settembre 2010

Asilo di via Flora: a gennaio 2011 l'apertura?


In data 3 agosto 2010, la Giunta del Comune di Roma ha deliberato, in via sperimentale, la concessione in uso gratuito di 6 asili comunali appena costruiti, tra cui figura quello di via Flora che dovrebbe aprire i battenti a gennaio 2011, con una capacità ricettiva di 69 posti.


È stato stabilito che l'attribuzione di questi avverrà tramite una gara basata sul sistema dell'offerta economicamente vantaggiosa, partendo da una base di gara (al ribasso) di 500 euro al mese per bambino.