martedì 12 ottobre 2010

Cittadini e autodemolitori sul piede di guerra


La situazione si sta facendo giustamente pesante. Gli sfasci devono essere ricollocati in aree più consone alla loro attività. A richiederlo nuovamente, non solo i cittadini esasperati, ma gli stessi autodemolitori attraverso l'Associazione Vivere Verde che lo scorso 1° ottobre ha scritto una lettera indirizzata al Presidente e all'Assessorato all'Ambiente della Regione Lazio, al Presidente della Provincia, al Sindaco e all'Assessore alle Politiche Ambientali e verde urbano del Comune di Roma, e al Soggetto attuatore per la delocalizzazione dei centri di autodemolizione di Roma per richiedere la convocazione urgente di un tavolo "inter-istituzionale" al fine di "...consentire la ripresa del procedimento e la definizione della questione della delocalizzazione o del rilascio delle autorizzazioni definitive".

Il tono della missiva è volutamente minaccioso. L'inettitudine con il quale questo problema è stato affrontato negli ultimi anni ha scaldato gli animi. Non a caso l'Associazione mostra i muscoli, minacciando un ricorso alla Procura della Repubblica in caso di non risposta.

Al momento ha risposto all'appello solo la provincia di Roma. Regione e Comune non battono ancora colpo.

Nessun commento:

Posta un commento