lunedì 25 luglio 2011

Print Pietralata: è un programma credibile?

In attesa di conoscere i particolari della delibera approvata dalla Giunta capitolina sul Print Pietralata, vorrei proporre alcune riflessioni sui tempi e le reali possibilità di attuazione del progetto.

L’approvazione della delibera, arrivata dopo quasi due anni di continui rinvii, è sicuramente un passo importante che sembrerebbe scongiurare la possibilità che il Print Pietralata rimanesse carta straccia. E’ bene ricordare comunque che rappresenta una tappa di un percorso ancora lungo che prevede passaggi in Assemblea capitolina e Regione, senza contare i tempi per la stipula delle singole convenzioni e autorizzazioni a costruire. Il piano temporale per aprire i primi cantieri pertanto risulta ancora incerto ed esposto a rischi ed agguati di varia natura.

Aldilà dell’incertezza sui tempi di definizione di un iter amministrativo complesso e articolato, veniamo alle vere perplessità sulla possibilità di attuazione del programma.
La riqualificazione del quartiere si basa sulla realizzazione di opere pubbliche per 57 milioni di euro. Le opere pubbliche sono totalmente finanziate con gli oneri ordinari e straordinari derivanti da 36 interventi di edilizia privata. Tutto il progetto si basa quindi sulla possibilità di piazzare sul mercato un imponente stock edilizio, calcolato in circa un migliaio di nuovi appartamenti.
Uno dei lasciti della crisi economica che stiamo vivendo è l’invenduto immobiliare. A Roma si valuta che 40mila immobili, frutto della frenesia edilizia degli ultimi anni, siano rimasti senza acquirenti. Il problema si concentra soprattutto nelle periferie, dove sono stati costruiti migliaia di palazzi che nessuno ha intenzione di abitare.

I dubbi a questo punto diventano enormi. Se i privati che intendono costruire nuova edilizia residenziale non avranno ragionevoli certezze di vendere in tempi brevi gli appartamenti, saranno in grado di sostenere gli oneri per finanziare le opere pubbliche? Tutto il meccanismo si basa sulla possibilità di vendere, ma in una situazione di crisi economica sempre più devastante, dove si troveranno così tanti acquirenti per le nuove case di Pietralata?

1 commento:

  1. L'ipotesi paventata è tutt'altro che peregrina...Il Print ha difronte a sè un percorso lungo e assai incerto e il problema degli immobili invenduti è un fatto. E' pur vero, però, che di queste 40.000 residenze, solo la metà sono state davvero costruite e quasi tutte in località obiettivamente alienanti e disagiate(vedi Ponte di Nona). Pietralata, pur con i suoi mille problemi, può essere un eldorado per i costruttori, data l'estrema vicinanza alla Roma bene, a patto che però i nuovi interventi urbanistici siano compensati da adeguate opere di infrastrutturazione.

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