venerdì 23 luglio 2010

Housing sociale: riqualificazione urbanistica o cementificazione?


In questi giorni si parla con un certo trionfalismo del "piano casa" e di tutti i benefici che porterebbe in termini di riqualificazione delle periferie.

Premesso che bisognerà analizzare i progetti e capire meglio la portata degli interventi, guardiamo i numeri del piano Pietralata.

Sarà costruito un vero e proprio quartiere di edilizia popolare, a ridosso di una zona intensamente popolata: 555 abitazioni, ovvero 1500-2000 nuovi abitanti, oltre 1000 automobili alla ricerca di strade e parcheggi.

L'area interessata è di 7,3 ettari, praticamente tutto lo spazio disponibile tra via Pilla, via della Magnetite e l'ospedale Pertini.

125000 metri cubi di costruzioni, tra residenziale e commerciale, ovvero 15-20 palazzi di 4-5 piani.

A parte la scuola materna, se e quando si farà, non sono previsti altri servizi e/o opere pubbliche. Quale viabilità è prevista, come si raccorderà a quella già esistente? Come si sposteranno tutti questi nuovi abitanti?

A giudicare dal plastico (pag. 9 delle slides), le aree verdi sono assolutamente residuali, infatti si parla di giardini e non di parchi. Nel vecchio piano particolareggiato di Pietralata era previsto un vero e proprio parco oltre a servizi pubblici come ludoteca e centro anziani.

Ciò detto, con tutta la buona volontà, è difficile pensare che il piano di housing sociale rappresenti una riqualificazione urbanistica che porterà ad un miglioramento della vivibilità per chi già abita nel quartiere. Il sovraccarico di costruzioni ed abitanti su un'area già al limite del collasso per carenze infrastrutturali, potrebbe essere insopportabile.

Forse sono troppo pessimista e non ho ben compreso la "bontà" del progetto, però le perplessità mi sembrano assolutamente fondate.

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