giovedì 15 luglio 2010

Quali altri alibi per giustificare l'immobilismo?

A quanto pare, uno dei motivi che bloccava l’attuazione del Print di Pietralata, a cui è affidata la riqualificazione urbanistica del quartiere, era il ricorso in atto sulla legittimità di alcune procedure previste dal Piano regolatore.
Ieri il Consiglio di Stato ha ribaltato il giudizio del Tar e ribadito la piena legittimità del Piano regolatore, specie per quanto concerne la cessione compensativa e il contributo straordinario.

Pur rimanendo tutte le perplessità sui programmi urbanistici, che spesso si sono rivelati colate di cemento, occasioni di arricchimento per pochi soggetti privati, senza portare funzioni, servizi, infrastrutture d’interesse comune, bisogna prendere atto che il Print di Pietralata è, sulla carta, l’unico programma organico di riqualificazione urbanistica del quartiere, che prevede tra l’altro 30 milioni di opere pubbliche.

I fatti, se seguiranno, ci diranno se lo scetticismo è fondato o meno, intanto registriamo che un altro alibi è saltato.

E’ ora di uscire dall’immobilismo.

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